sabato 14 gennaio 2017

DANGUARD ACE


Prometeo è il leggendario decimo pianeta del sistema solare su cui gli uomini vorrebbero trasferirsi, lasciando una Terra seriamente danneggiata dall'inquinamento. A guidare tale progetto è il Dottor Oedo, ma a ostacolarlo vi è il perfido Fürher Doppler, col medesimo obiettivo ma diversa finalità: trasferire su Prometeo solo un'elite di suo scelta e sotto il suo dispotico comando. Il protagonista Takuma Ichimonji è preposto a fermare il malvagio scienziato, ma per farlo deve prima addestrarsi alla guida del robot gigante Danguard A.
Buona parte di questo manga del 1977 ruota attorno al duro addestramento del protagonista e al rapporto col suo severissimo istruttore, dal volto celato da una maschera di ferro. L’autore infonde una particolare atmosfera malinconica alla serie, inserendo anche un'innovazione data dal robot. Danguard A è infatti trasformabile in un enorme caccia, dando vita a un nuovo stereotipo del genere che verrà presto copiato.
Nel 1977 il manga è trasformato in una serie animata dal differente sviluppo narrativo.

©Leiji Matsumoto

Le immagini questo post sono di un disco a 45  giri della serie animata, acquistabile (come molti altri) presso fioridiciliegioadriana@gmail.com


martedì 10 gennaio 2017

IL FANTASTICO MONDO DI MATSUMOTO


Nel mondo dei manga esiste uno sparuto gruppo di autori la cui importanza è superiore a quella di qualsiasi altro. Mangaka che hanno fatto la storia del fumetto nipponico, responsabili di avere dato vita a interi filoni. Così se Osamu Tezuka è considerato il "dio dei manga" per avere fornito regole e dignità letteraria al medium, e Go Nagai è famoso in tutto il mondo per i suoi robot giganti, Leiji Matsumoto è colui che ha dato forma alla fantascienza disegnata nipponica. L'ultrasessantenne (è nato a Kurume il 25 gennaio 1938) mangaka e animatore rappresenta infatti per la fantascienza classica quello che Go Nagai è per il filone robotico: una sorta di punto di partenza, un vero e proprio faro per generazioni di professionisti successivi. Con Nagai, inoltre, Matsumoto condivide la passione per le lunghissime saghe e la mania di collegare le proprie serie, quasi si trattasse di storie che si svolgono in un medesimo universo. Non a caso molti dei suoi personaggi passano con non chalance da una serie all'altra.
Leiji Matsumoto's Fantastic World è un volume parecchio datato ma in grado di fornire un bel quadro generale dell'autore e delle sue opere, con moltissime illustrazioni a colori, un breve fumetto e un bonus consistente in alcune foto di un viaggio dell'artista in Africa. Viene mostrato il Matsumoto classico, quello che ancora non utilizzava il computer, e forse proprio per questo il Matsumoto migliore, malinconico e avventuroso, fantascientifico e sognatore. 
In Italia il volume può essere richiesto a fioridiciliegioadriana@gmail.com.








mercoledì 4 gennaio 2017

LA BANDIERA DELLA LIBERTÀ


Dichiara Harlock a più riprese, nei manga e negli anime di cui è protagonista: “Erro ai confini dello spazio. La gente mi chiama Capitan Harlock! Finché il fuoco arderà dentro di me continuerò a vivere libero… libero nell'oscuro mare dello spazio, in questo oceano senza domani! Sotto il segno del teschio, sotto il mio vessillo, io vivo la mia libertà.” La sua scelta di diventare un pirata, insomma, non è dovuta a brama di ricchezze o a smania di potere, bensì al desiderio di vivere libero. Una condizione difficilmente soddisfabile sul pianeta Terra, di volta in volta sotto il giogo della dominazione aliena di Illumidos, oppure governato da politici corrotti e pusillanimi, o ancora controllato da Meccanoidi o minacciato dalle Mazoniane. È nella mancanza di confini del cosmo, e a bordo di un'astronave popolata da suoi pari, che il pirata dello spazio può realmente sentirsi libero. E per la sua libertà è disposto a battersi, a mettere a rischio la propria vita. Cosa che fa di continuo, affrontando sia i propri nemici che coloro che minacciano la Terra, suo pianeta natale. Una scelta coraggiosa, ma malvista dai governanti terrestri, per cui Harlock rimane sempre e comunque un pirata da assicurare alla giustizia.

martedì 3 gennaio 2017

BANG! BANG!


Bang Bang, you shot me down 
Bang Bang, I hit the ground 
Bang Bang, that awful sound 
Bang Bang, my baby shot me down 

I was five and you were six 
We rode on horses made of sticks 
I wore black, you wore white 
You'd would always win the fight 

Seasons came and changed the time 
I grew up I called you mine 
You would always laugh and say 
Remember when we used to play 

Music played and people sang 
Just for me the church bells rang 
After echoes form a gun 
We both vowed that we'd be one 

Now you're gone I don't know why 
Sometimes I cry 
You didn't say goodbye 
You didn't take the time to lie 

You shot me right between the eyes 
You meant to paralyze 
Bang, bang, bang, bang, bang 
Oh oh baby, I'm laying on the ground 
I ain't never going down 
Bang, bang oh baby, oh baby 
Come on back to me 
You'll see how sweet it's gonna be 
Bang, Bang