Sull’Arcadia l’alcol non manca. Vini e liquori sono bene accolti, i primi soprattutto da Harlock, che li sorseggia silenziosamente osservando il cosmo, i secondi da Dottor Zero e da altri membri dell’equipaggio, che quando sono in pausa non disdegnano qualche bella sbronza. Per non parlare di Mime, appartenente a un popolo alieno che si nutre solo d’alcol. Anche i pirati del passato erano grandi estimatori di tale genere di bevande. Scrisse un osservatore dell’epoca che “il liquore è il vero e proprio cemento che tiene insieme il corpo e l’anima del marinaio.” Bere era uno dei pochi passatempi durante le lunghe giornate passate in mare, e un modo per socializzare. Tra un brindisi e l’altro, i pirati facevano amicizia, auguravano buona fortuna agli amici e maledicevano i nemici. Bere riduceva lo stress, faceva dimenticare fatica e pericoli, ammorbidiva il carattere, facilitava le relazioni. Inoltre era anche un nutrimento. Talvolta, però, questo passatempo diventava eccessivo, tanto che si verificarono casi di navi pirata catturate perché l’equipaggio era stato sorpreso completamente ubriaco. Talvolta, quindi, i capitani ponevano dei limiti ai loro uomini, oppure li costringevano a diluire l’alcol. Come nel caso del grog, beverone ottenuto allungando il rum con zucchero, acqua e succo di agrumi. Anche per i pirati gli eccessi potevano infatti dimostrarsi molto pericolosi.
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